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Come rilanciare il concetto alla base di Arduino all’estero? In due semplici mosse: per prima cosa bisogna stringere una partnership e per seconda cosa si deve cambiare il nome senza snaturarlo. Parola di Massimo Banzi, CEO di Arduino.

La partnership è stata instaurata con Adafruit, anche se non è proprio una novità; infatti Adafruit è un’azienda che non è nuova al mondo Arduino visto che si impegna già nella realizzazione della board di sviluppo e, dopo questo nuovo matrimonio, produrrà anche tutta la linea Arduino a New York.

Massimo Banzi prova a mettersi alle spalle le beghe legali di Arduino esportando lo stesso concetto negli Stati Uniti, con la collaborazione di Adafruit

Questa decisione è ovviamente figlia di tutte le problematiche legali che Banzi sta ancora affrontando in merito al progetto Arduino; storie che però sono ormai relegate ad una dimensione giudiziaria visto che c’è nuovamente chi produrrà le schede Arduino.

A maggior ragione, la produzione delle schede sarà attuata nel mercato di riferimento del progetto, dove Arduino si è messo in mostra ben prima di riuscirci in Italia, e tuttora quello statunitense è il mercato più importante per la creatura di Banzi.

Anche il marchio ha creato qualche grattacapo. Arduino era già registrato negli Stati Uniti e la proprietà del marchio era in compartecipazione con tutti gli altri soci ma, come già detto, i rapporti vanno avanti solo per vie legali. Da qui, quale miglior nome per la rinascita e la nuova indipendenza del progetto? Ovviamente Genuino, un nome che mira anche ad identificare il progetto.
Questo nome identificherà le nuove schede sia in Italia che all’estero. Ma quando saranno acquistabili le nuove schede?
Saranno disponibili a partire da luglio ma i piani per gli altri paesi devono essere ancora perfezionati; ciò significa che all’orizzonte ci sono nuove, possibili, partnership che potrebbero vedere anche nomi differenti da Genuino.

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