Occhio bionico
Occhio bionico

Un occhio bionico per restituire la vista ai non vedenti. E’ il risultato cui sono giunti alcuni ricercatori australiani della Monash University di Melbourne. Un dispositivo wireless che, sfruttando il processore di un comune pc collocato nel cervello, è in grado di far percepire luci e forme ai ciechi.

In pratica, il dispositivo funziona creando una sorta di mappatura delle immagini grazie ad una serie di puntini. Per far ciò, il non vedente deve indossare un tipo di occhiali progettati ad hoc e simili a quelli da sole. Un po’ come accade con i Google Glass, questi occhiali sono stati sviluppati appositamente per rilevare informazioni da una telecamera incorporata proprio sulla loro montatura. Queste, successivamente, vengono inviate al cervello, via wireless appunto. Il numero di informazioni veicolate al cervello, ovviamente, sarà limitato. Per questo il congegno sarò programmato per scegliere quali saranno quelle ritenute importanti a tal punto da essere indirizzate e “tradotte” al punto che il cervello venga stimolato dagli elettrodi. “L’idea è di tagliar fuori la parte confusa o non necessaria nell’immagine e presentare solo l’informazione importante“, spiega il responsabile del progetto, Jeffrey Rosenfeld. Inoltre, la “telecamera nella parte anteriore e la telecamera è in realtà molto simile ad una telecamera di iPhone, così riprende azioni vive a colori“.

Un dispositivo molto sofisticato e delle dimensioni di un centimetro appena, ma con le stesse caratteristiche di elaborazione degli smartphone. L’impianto nel cervello, infatti, ha le dimensioni di un microchip. Le stime sono molto ottimistiche e parlano di un fortunato 85 per cento di riuscita nei casi di cecità, ovvero oltre il 75 per cento rispetto a quanto si deve alle attuali tecnologie.

VIAmonash.edu.au
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