sonda Messenger
sonda Messenger

Messenger, alla fine, ha terminato il suo viaggio su Mercurio. E lo ha fatto schiantandosi sulla superficie del pianeta che orbitava sin da quando fu lanciato, nell’agosto del 2004. Ma, prima di farlo, ha inviato un ultimo saluto ai suoi “amici” sulla Terra per mezzo di Twitter:Penso sia il momento di dire addio a tutti i miei amici, alla famiglia e alla squadra che mi ha supportato. Il mio impatto finale arriverà molto presto”.

E’ così che la Nasa ha voluto dire addio alla sua sonda prima di farla schiantare alle 21.26 (ora italiana) sul pianeta che Messenger ha studiato per oltre 1.500 giorni, realizzando ben 4.104 orbite. La schianto è avvenuto vicino al Polo Nord di Mercurio. La sonda, ormai senza più carburante, è stata attratta rapidamente verso il suolo. Un impatto violento, avvenuto ad una velocità di oltre 14 mila chilometri orari.

Abbastanza da produrre un altro, l’ennesimo, cratere che va ad aggiungersi a quelli già numerosi che caratterizzano la superficie del pianeta. 16 metri di diametro, probabilmente, è la grandezza totale della cavità prodotta dalla collisione. Un cratere destinato a rimanere per miliardi di anni.

Della sonda Messenger ci rimangono le innumerevoli immagini inviate agli scienziati, ognuna con dettagli del pianeta decisamente molto accurati. Se ne contano oltre 270 mila, ed hanno permesso di realizzare molte scoperte, tra cui anche quella relativa all’inattesa presenza di ghiaccio d’acqua in alcuni luoghi in ombra di un pianeta considerato molto caldo. E, inoltre, a Messenger si deve l’aver constatato come il campo magnetico di Mercurio sia fuori centro, ovvero spostato lungo l’asse di circa il 10 per cento del suo diametro.

Un bagaglio di materiale che sarà d’aiuto agli astronomi per studiare il pianeta ancora per diversi anni. In attesa che giunga il 2017, quando sarà avviata la missione BepiColombo A, quella che sostituirà Messenger. Si tratta di ben due sonde, entrambe realizzate dall’Esa e dall’Agenzia spaziale giapponese. Queste entreranno nell’orbita di Mercurio solo nel 2024.

Nel frattempo, la Nasa ha lanciato anche un’iniziativa per assegnare i nomi a cinque dei crateri di Mercurio. Tutti possono partecipare. Basta avere un po’ di fantasia.

VIAmessenger.jhuapl.edu
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