WhatsSpy è l'app che aggira facilmente la privacy di WhatsApp

 

La privacy è uno degli argomenti che più sta a cuore alla maggior parte della gente, e che nell’era della globalizzazione diventa sempre più difficile proteggere. WhatsApp è sicuramente l’applicazione di messaggistica più famosa ed utilizzata al mondo, con i suoi milioni di utenti attivi ogni giorno. Il team dell’applicazione ha provveduto ad inserire nelle impostazioni la possibilità di nascondere ciò che non vogliamo far vedere a tutti, proteggendo così la nostra privacy, ma tutto questo funziona davvero? A smontare queste teorie ci pensa WhatsSpy, un programma che una volta installato permette di tenere traccia delle attività di chiunque anche se sono attive le impostazioni sulla privacy in WhatsApp.

WhatsSpy Public, questo il nome completo, è un programma creato da Maikel Zweerink e in poche semplici mosse permette di accedere a tutte le attività di un determinato contatto su WhatsApp, come foto profilo, ultimo accesso e messaggio personale, il tutto anche nell’eventualità che questa persona abbia messo la spunta su “nessuno” nelle impostazioni della privacy. Zweerink ha infatti dichiarato che le impostazioni della privacy di WhatsApp “danno la possibilità all’utente di modificare il suo ultimo accesso, la foto profilo e il messaggio personale. Si potrebbe pensare che la vostra privacy sia al sicuro impostando l’opzione “nessuno”, ma la verità è che con WhatsSpy sarei in grado di tenere traccia di ogni vostra mossa”.

WhatsSpy è l’applicazione che tiene traccia di tutti i vostri movimenti su WhatsApp

WhatsSpy funziona in maniera semplice ma anche molto completa. E’ possibile per esempio ottenere una cronologia dei vari accessi facilmente consultabile:

 

O ancora mettere a paragone le attività di due utenti diversi:

Insomma le impostazioni della privacy su WhatsApp non sono così sicure come vorrebbero sembrare, e sono facilmente consultabili da chiunque con questo semplice trucco. Il funzionamento che sta alla base di WhatsSpy è molto semplice: se l’utente A sta leggendo le vecchie conversazioni fatte con l’utente B (il quale ha nascosto il proprio stato online a tutti) e l’utente B effettua l’accesso all’applicazione, l’utente A sarà comunque in grado di conoscere il suo stato perché nella sua finestra apparirà la scritta “online”. “E’ possibile disabilitare l’ultimo accesso e lo stato personale, ma questo non impedirà a WhatsApp di mostrare quella notifica ad ogni vostro accesso.” – spiega Zweerink – “Non tutti conoscono questa impostazione, ma tutto ciò rappresenta una grave debolezza nelle impostazioni della privacy. A causa di questa debolezza, WhatsSpy riesce facilmente a tenere traccia di tutte le vostre attività”.

Le dichiarazioni di Zweerink suonano quasi come una minaccia, ma ci tiene a precisare che ha creato WhatsSpy “al solo scopo di dimostrare quanto siano deboli le impostazioni della privacy in WhatsApp“. Nel suo sito, raggiungibile a questo indirizzo, sono presenti le istruzioni per utilizzare la sua creazione. Fortunatamente, WhatsSpy non è un programma alla portata di tutti, e infatti per essere utilizzato necessita di un Raspberry Pi, un server o un VPS, più un account WhatsApp secondario e un device Android rootato (o iPhone con jailbreak).

Le opzioni della privacy in WhatsApp funzionano in maniera tale da darvi l’impressione di avere totale controllo sul vostro stato personale, quando in realtà funzionano soltanto in maniera molto limitata. Ovviamente l’ultimo accesso, la foto profilo e il vostro messaggio personale possono essere nascosti, ma non nella maniera in cui lo intende l’utente. Il fatto che un completo estraneo possa accedere alle vostre attività personali è una questione abbastanza preoccupante e facilmente abusabile. Il mio non è un tentativo di “hack” o “exploit”.

La privacy di WhatsApp, per Zweerink, non è altro che una mera illusione. Non è la prima volta che la nota applicazione di messaggistica viene criticata per le sue superficiali opzioni per la privacy, e non sarà di certo l’ultima. Da un servizio che vanta numeri come 700 milioni di utenti attivi ci si aspetterebbe un tantino più di attenzione per queste questioni delicate. WhatsApp  continua a crescere ogni giorno, e si spera che con l’acquisizione da parte di Facebook le cose possano cambiare in questo senso.

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