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Fastweb nella giornata di ieri ha avuto un blackout di oltre 10 ore durante le quali i clienti non hanno potuto chiamare, navigare su internet o contattare l’operatore di telefonia con oltre due milioni di utenti. Dopo Wind – Infostrada è toccato anche Fastweb, che le reti italiane siano da rifare?

Non è ancora chiaro quale sia stato il problema del blackout che ha colpito l’operatore di telefonia Fastweb che ha tenuto in scacco per oltre dieci ore la propria utenza, che sarà di certo infuriata, visto che anche il call center è stato irraggiungibile. Le uniche comunicazioni sono arrivate dalle pagine social dell’operatore che ha comunicato ai propri clienti quanto evidentemente già sapevano e cioè di un “disservizio che impedisce momentaneamente le chiamate ai nostri servizi di customer care nonché l’accesso al sito fastweb.it, alla MyFastPage e alla FastMail. I nostri tecnici sono al lavoro per risolvere il problema al più presto. Vi terremo costantemente aggiornati su questo canale”, questo il post su Facebook e su Twitter era dello stesso tono.

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Poi la situazione è tornata gradualmente alla normalità dalle ore 22 in poi quando Fastweb comunica che “la navigazione e l’accesso a Internet sono funzionanti per tutti i clienti privati dopo la risoluzione di alcune difficoltà di navigazione in Lombardia. Sono regolari i servizi per la pubblica amministrazione e la clientela aziendale”.

Dopo quanto avvenuto già con Wind lo scorso anno con il blackout totale e ieri con Fastweb con una situazione simile anche se meno diffusa in termini di clienti e di tempo nasce spontaneo chiedersi se, forse, non è il caso di ammodernare la rete di telecomunicazioni italiana. Oggi gli operatori di telefonia devono gestire una grande mole di traffico sia dati che telefoniche, come mai prima d’ora per la diffusione degli smartphone che sono sempre connessi e le sempre più diffuse tariffe all inclusive di casa.

Prima Wind poi Fastweb, difficile credere che sia solo un caso. Siamo certi che le associazioni dei consumatori interverranno anche in questo caso per cui se siete tra i clienti Fastweb ad essere stati colpiti dal “disservizio” tenetevi pronti ad una class action.

Da Fastweb è giunta la loro posizione ufficiale sul disservizio di ieri 2 febbraio 2015, che riportiamo in modo integrale:

“Ci scusiamo per i disservizi che hanno impedito il corretto funzionamento del nostro servizio clienti di call center e del nostro sito nel tardo pomeriggio di ieri. 

Tali problemi, che non sono imputabili a noi direttamente in quanto dipesi da un aggiornamento software, sono stai risolti progressivamente nel corso della notte.

Dalle 3 di questa mattina i servizi di call center e del nostro sito sono infatti regolarmente in funzione.

In merito ad alcune notizie riprese da organi di stampa e website, ribadiamo fortemente che nel corso del guasto non sono mai venuti meno per gli oltre due milioni di clienti  il servizio di accesso a Internet e la navigazione e ci tuteleremo in tutte le sedi opportune se qualcuno affermasse il contrario. Confermiamo inoltre che non c’e’ stato alcun disservizio per la pubblica amministrazione e per i grandi clienti privati.

Solo un nucleo di utenti in Lombardia, circa 7000 clienti, ha avuto difficoltà di navigazione e sono stati immediatamente migrati e riprotetti su un altro server.

Ci scusiamo per il disagio arrecato, abbiamo fatto tutto il possibile per ripristinare i servizi nel più breve tempo possibile e continueremo a lavorare con passione e impegno per erogare servizi di qualità ai nostri clienti che costituiscono il nostro vero patrimonio insieme alla nostra rete e all’innovazione”.

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