fanboy

 

L’argomento è annoso e anche ostico e quasi sicuramente scatenerà i vostri più “amabili” commenti, ma cerchiamo di capire come e perché si diventa un fanboy o fangirl di qualcosa o di qualcuno.

Per definizione, un fanboy (o fangirl) è qualcuno che difende il proprio telefono/politico/città/browser/OS/gioco/console/genere/etc. preferito mentre attacca tutto il resto. Che si tratti della fiducia cieca nel prossimo iPhone, un argomento su questo o quel politico oppure su quale sia migliore tra la PS4 e l’Xbox One (ammettetelo il solo sentire questi nomi vi fa protendere verso uno o l’altro), ci piace prendere le parti di quello che noi riteniamo essere il migliore e bastonare tutti gli altri a volte anche con argomentazioni futili e inconsistenti.

Questo non solo è sgradevole, ma significa anche che attribuiamo a determinate marche una nostra “appartenenza”, in senso biunivoco, e questo ci porta a non pensare criticamente alle scelte che facciamo durante lo shopping.

Nessuno di noi vuole ammetterlo, ma è probabile che siamo tutti fanboy di qualcosa. Che si tratti di una particolare marca di software, gadget, o qualsiasi altra cosa, spesso ci poniamo a favore di società e ideologie, senza nemmeno rendercene conto. Di conseguenza sprechiamo soldi a comprare prodotti, magari scadenti, basandoci esclusivamente su chi li fa e non sulla loro effettiva qualità.

Non c’è un’unica ragione per cui questo accade, ma sappiamo alcune cose sulla natura umana che ci spiega perché molte persone tendono a diventare fanboy. Possiamo evitare che ciò accada a noi?

Sono molti i fattori che entrano in gioco nel diventare un fanboy, ma c’è una teoria che spiega come si inizia: la teoria dell’identità sociale. La teoria dell’identità sociale suggerisce che la nostra idea di auto-concetto è derivato dal gruppo sociale in cui ci identifichiamo. Quando si è parte di un gruppo, è molto più probabile simpatizzare e trattare gli altri membri del gruppo con le ricompense. In sostanza, aiuta a definire “noi” e “loro”, cosa che piace molto fare al nostro cervello. Ci definiamo in gruppi in molti modi diversi, ma un modo è attraverso le cose che possediamo. La nostra associazione con le nostre cose ci cambia a livello neurale, e alla fine cediamo al nostro gruppo nel suo insieme. Perché questo è importante in termini di fanboys? Perché quando siamo parte di quel gruppo, difendiamo il nostro gruppo con tutto quello che abbiamo.

Questo, quasi sempre, non è una scelta consapevole, ma una volta che si sceglie da che lato stare, sia che si tratti di Windows vs OS X, Xbox vs Playstation, software free vs quello a pagamento, siamo già sulla buona strada per diventare fanboy.

Un’altra possibile causa che porta a diventare un fanboy è ciò che gli economisti chiamano la fallacia dei costi irrecuperabili. La fallacia dei costi irrecuperabili indica che si spenderanno più soldi (e tempo) per un acquisto che hai già fatto.

Cosa vuol dire questo: il costo per passare da un prodotto all’altro (di marca diversa) è molto più alto di quanto sia il costo effettivo dell’oggetto stesso. Non si può semplicemente passare dalla PS3 alla Xbox e mantenere la stessa libreria di giochi. Non si può andare da Android ad Apple e utilizzare le applicazioni che hai già acquistato, o il tempo che hai speso per l’apprendimento del sistema operativo. Lo switch tra piattaforme diverse richiede di investire in nuove applicazioni, abituarsi al nuovo sistema e l’acquisto di nuove copie di software già in nostro possesso. Visto che hai già speso tanti soldi per il prodotto che hai adesso, l’ultima cosa che vuoi fare è spendere più soldi per l’acquisto di quelle cose di nuovo.

Quindi, il tuo cervello difende la propria piattaforma e inavvertitamente diventi, tuo malgrado, un fanboy.

A dare man forte a tutto questo vi è poi il pregiudizio nelle scelte che facciamo. Pregiudizio che nasce dalla nostra tendenza a dare un effetto positivo alle nostre scelte, scelte che possono anche non essere effettivamente positive ma che ci convinciamo che lo siano,  ed è il motivo per il quale poi difendiamo tali scelte a spada tratta.

Facciamo questo per combattere il rimorso del compratore e l’ansia che viene con esso. Il rovescio della medaglia è che quando iniziamo a giustificare le nostre scelte, lo facciamo ad alta voce a chiunque voglia ascoltare in modo da non mettere in discussione noi stessi. In sostanza, una volta che hai fatto la tua scelta, è necessario difendere quella scelta per se stessi.

Purtroppo, molti dei motivi che portano a diventare un fanboy sono integrati nella natura umana, quindi non c’è molto che si possa fare. L’unica cosa che possiamo fare è di riconoscere il fatto che siamo tutti inclini a diventare fanboy. Infatti, fare questo porta ad aprire gli occhi sui nuovi acquisti e inavvertitamente a non supportare più un brand o un prodotto a cui in realtà non si tiene più di tanto.

La questione dovrebbe essere affrontata dall’inizio della propria esistenza e liberarsi della fedeltà al brand trattandola come una cattiva abitudine e ricordare che nuovi acquisti e passaggi di piattaforma (nel caso di sistemi operativi) non sono sempre necessari. Ci vuole un po’ di lavoro e di riflessione su di sé per battere veramente il vostro fanboy interiore, ma ne vale la pena alla fine.

FONTELifehacker
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