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Delle novità eclatanti sono spuntate fuori da un particolare brevetto di Amazon, che potrebbe permettere anche agli utenti di vendere contenuti sul sito.

Amazon.com, inizialmente fondata col nome di Cadabra.com, è una famosissima piattaforma di commercio elettronico, che permette agli utenti da tutto il mondo di acquistare numerosi prodotti: CD musicali, videocassette, DVD, software, elettronica, oggetti da cucina, ferramenta, articoli da giardinaggio, giocattoli, prodotti per neonati, abbigliamento, articoli sportivi, gastronomia, gioielli, orologi, articoli per l’igiene personale, cosmetici, strumenti musicali, forniture per uso industriale e scientifico. Su Amazon è inoltre possibile recensire i prodotti sulla pagina, valutandoli su una scala da uno a cinque.

Finora Amazon si poneva come intermediario tra fornitori e utenti, ma adesso le transazioni potrebbero avvenire anche direttamente tra utenti e altri utenti.

Il 29 gennaio 2013, infatti, ad Amazon è stato concesso un brevetto particolare, che trasformerebbe Amazon in “un mercato elettronico per oggetti digitali“, inclusi quindi libri digitali, musica, filmati e applicazioni, che gli utenti avranno la possibilità di vendere ad altri, riottenendo così indietro (in tutto o in parte) il denaro speso originariamente su Amazon per l’acquisto di quei contenuti.

La vendita di contenuti digitali significa che un utente potrebbe trasferire il diritto di accesso a quei contenuti ad un altro utente, in cambio di una tassa. Non si sa ancora se i prezzi di rivendita dei contenuti saranno fissi o se gli utenti potranno impostarli secondo la loro volontà. I fondi che verrebbero restituiti all’utente in cambio dei contenuti “di seconda mano” potrebbero essere in denaro reale, oppure in monete virtuali da spendere su Amazon.

Secondo il brevetto, verrà però impostato un limite al numero di volte che il contenuto digitale potrà essere trasferito ad un altro utente. In questo modo Amazon si assicurerebbe di mantenere i contenuti multimediali, venduti sul sito, in quantità scarse.

Non ci resta che aspettare per sapere altro al riguardo, dal momento che questo, per il momento, risulta essere solo un brevetto che potrebbe anche non portare poi a nulla di concreto, come è successo fin troppe volte.

E voi che ne pensate? Vorreste che si realizzasse questo particolare “mercatino dell’usato”?

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