Ormai la fantascienza si sta confondendo sempre più con la realtà, il giorno in cui gli
occhiali ci permetteranno di scattare foto, leggere messaggi, inviare mail, avere indicazioni
stradali, effettuare video chiamate è arrivato.

Si sente sempre più spesso parlare di “realtà aumentata“, un sistema capace di integrare la tecnologia nella vita di tutti i giorni in modo quasi silente, in modo da arricchire la percezione sensoriale umana mediante delle informazioni, convogliate elettronicamente, che altrimenti non sarebbero percepibili con i cinque sensi. Da tempo Google sta lavorando a un ambizioso progetto degno del migliore film fantascientifico: occhiali dotati di telecamera, cuffie e microfono attraverso cui abbiamo il controllo di tutto “sotto gli occhi”.

Il progetto in questione si chiama “Project Glass” e ci permette di portare
letteralmente davanti agli occhi tutte le informazioni che vogliamo, con la possibilità di
interagire in ogni momento anche attraverso i comandi vocali. E’ un iniziativa che vede
impegnati i cervelloni di Google X Lab, (il laboratorio delle invenzioni del futuro di
Mountain View).

E’ sicuramente uno dei progetti più chiacchierati e desiderati di tutti i tempi. I Google
Glass avranno un fortissimo impatto su tutti noi, e c’è chi è pronto a scommettere che
rivoluzioneranno il nostro stile di vita, proprio come avvenne con l’esordio dell’iPhone. Nel febbraio di questo anno Il New York Times aveva anticipato il progetto, affermando che in un giorno non troppo lontano si sarebbero potuti inforcare gli occhiali e vedere il mondo in maniera differente, anzi aumentato. Oggi questa indiscrezione inizia a prendere forme e contorni più definiti grazie anche ad alcuni googlers che dall’interno del loro X Lab lasciano trapelare foto e informazioni utili. Questo gioiello fantascientifico integra al suo interno una serie di funzioni che sembrano provenire dall’arsenale di terminator.

Le prime immagini dei Google Glass hanno affascinato e entusiasmato molti utenti: gli
occhiali del futuro si presentano con una struttura snella, una montatura ultra-moderna e minimalista, realizzata in acciaio e dotata di un mini proiettore semi trasparente che proietterà tutte le informazioni del caso all’occhio destro dell’utilizzatore.

Da Google ci fanno sapere che il processore sarà molto potente e che sarà dotato di una
buona memoria RAM in modo da far girare senza problemi il dispositivo. Oltre a questo ci sarà un accelerometro, il giroscopio e il wireless che servirà per trasmettere e ricevere dati. Negli occhiali è installato anche un microfono per i comandi vocali, oltre ad un altoparlante per riprodurre i contenuti musicali e la fotocamera per registrare video e scattare immagini. Ci sarà un touchpad apposito che controllerà la fotocamera sul lato destro degli occhiali. I Project Glass saranno molti leggeri, addirittura più leggeri di un normale paio di occhiali da sole e verranno venduti in varie colorazioni. Il proiettore sarà posizionato poco sopra la linea visiva, in modo da non intralciare la visuale di chi li
indossa. Il sistema operativo su cui si baseranno gli occhiali di Google sarà ovviamente
Android.

Il controllo dei Google Glass sarà possibile facendo scorrere il dito sull’auricolare destro
che funge da touchpad e questo vi permetterà di navigare attraverso i menù. Su Google
Plus i membri di Google X Lab hanno postato un video concept per dare un’idea del
progetto e soprattutto per tastare le opinioni dei futuri utilizzatori.

Sergei Brin, capo della divisione e ricerca e sviluppo di Google X Lab, per gli occhiali ipertecnologici ha deciso di puntare non solo sull’innovazione ma anche sull’aspetto estetico. Modelli e persone dello spettacolo hanno provato e indossato i Google glass, rendendo l’attesa ancora più agognata sia per la stampa che per gli utenti finali. Tale strategia è avvenuta con largo anticipo se si pensa che non verranno commercializzati prima di 2-3 anni.

Interfacciarsi con il fashion system diventa quindi una mossa strategica e vincente.

Si tratta della stilista Dian Von Furstenberg, che, in occasione della Fashion Week di New York, non ha perso l’occasione di far indossare ai suoi modelli i Google Glass in modo da farci da subito familiarizzare con questo nuovo strumento futuristico che tra qualche anno diventerà realtà. E’ stato addirittura girato un documentario pubblicato sulla pagina Google + della stilista il 13 settembre, nel quale è possibile vedere il dietro le quinte della sfilata, tutto rigorosamente in alta definizione grazie alla qualità della fotocamera.

In merito alle funzionalità Sergey Brin ha mostrato al giornalista del Wall Street Journal isuoi Google Glass ed il giornalista ha sperimentato una funzione vocale chiamata “Ok
Glass” che consiste nell’apertura di un menù interattivo in cui è possibile effettuare
chiamate, registrare video, catturare foto ed usare Google Maps. Dicendo semplicemente
Take a photo”, gli occhiali fotografano immediatamente quello che ci circonda nel raggio d’azione della fotocamera.

È presente anche la modalità panorama a 360° o il time-lapse. La prospettiva di girare video senza utilizzare le mani ha lusingato Quentin Boyer di Pink Visual che, attraverso la possibilità di girare video e scattare foto senza tenere impegnate le mani ha già pensato a un nuovo orizzonte “artistico” per girare film hard. Il mondo a luci rosse sembra quindi accogliere molto positivamente questo progetto. Il direttore ha inoltre annunciato che comprerà uno dei prototipi “pioneristici”, avendo già le idee ben chiare sul suo utilizzo. A giugno, l’azienda di Mountain View aveva messo in pre-ordine gli occhiali interattivi ad un prezzo di circa 1500 dollari cadauno, saranno prenotabili solo dai presenti al Google I/O. Essi verranno spediti ad inizio 2013 e chi li riceverà entrerà a far parte di un progetto Google teso a sviluppare e migliorare i Google glass stessi. Brin ha anche annunciato che, tutti quelli che riceveranno i Google Glass, diventeranno Glass Explorers e faranno parte di una particolare elite che “plasmerà il futuro di Glass”.

Chiaramente gli occhiali oltre all’aspetto “Hot” racchiuderanno infinite utilità, per adesso
vige il massimo riserbo tra i googlers impegnati nel progetto Google X Lab, l’idea è quella
di fornire realtà aumentata, con le informazioni che sono direttamente rilevati dall’ambiente circostante che appaiono di fronte a noi ogni volta che ne abbiamo bisogno. Ad esempio, gli occhiali ci potrebbero dire dov’è il ristorante di pesce più vicino e prenotare il nostro tavolo senza muovere un dito, è possibile invitare i nostri amici e mostrargli come arrivarci, o potrebbero fornire informazioni legate al lavoro quando si è alla scrivania, risulterà utile al chirurgo mentre opera, che può accedere al Data Base della casistica dell’intervento che sta effettuando, senza dimenticare l’ovvio impiego militare.

Il Google Glass viene fatto indossare al giornalista del Wall Street Journal il quale
esprime tutto il suo stupore per una delle innovazioni più entusiasmanti di sempre. Le sue
parole dopo aver provato gli occhiali sono state:

“Dopo aver “giocato” per 10 minuti con l’occhiale – che la compagnia preferisce chiamare
Google Glass in quanto non ha lenti – ho potuto constatare il suo potenziale a lungo
termine. Il dispositivo si adatta bene. E’ stato facile scattare una foto e girare un video
senza tirar fuori lo smartphone dalla tasca. E’ stato bello vedere le informazioni lì davanti al mio occhio destro, anche se erano un po’ disorientate. Continuavo a chiudere il mio occhio sinistro, e questo era un po’ scomodo.”

I Google Glass saranno uno strumento ideale per le mamme. Attraverso uno degli spot diuna lunga serie chiamata “Google Session” esso ci suggerisce uno dei mille modi in cui è
possibile utilizzare gli occhiali futuristici: indossarli mentre si accudisce il proprio bambino. Se siete dei genitori in casa con vostro figlio, potreste indossarli in queste occasioni e riprendere ogni momento di vita del bambino, senza che lui venga impressionato o condizionato da una mastodontica videocamera. Potrete così immortalare i momenti di vita quotidiana più belli del vostro bambino e farli vedere ad amici o parenti in diretta via web.

Sergey Brin ha condotto con i nuovi occhiali delle prove. Sono state infatti scattate delle
foto mentre lo stesso Brin si recava nel Montana. Gli occhiali scattavano una foto ogni 10
secondi in modo che Brin fosse libero di guidare senza dover incorrere in problemi con la
polizia. Gli speciali occhiali disporranno infatti di una funzione che permetterà di
scattare foto automaticamente ogni 10 secondi, senza che l’utilizzatore faccia alcunché

Big G ha pensato di rendere il suo device più sicuro, depositando un brevetto inerente ad
un particolare sistema antifurto: è facile pensare che gli occhiali possano diventare
l’oggetto del desiderio di qualche malintenzionato, soprattutto per la facilità con cui
possono essere sfilati. Google ha pensato anche a questa eventualità infatti gli occhiali
sono in grado di riconoscere eventuali movimenti desueti e quindi possono auto bloccarsi
nel caso vengano impropriamente rimossi dal viso, per esempio nel caso in cui un ladro ce
li porti via.

Oltre a questo i Google Glass contatteranno automaticamente le forze dell’ordine
inviandogli le coordinate della posizione rilevata attraverso il GPS.

Ma Google non è di certo l’unica azienda sul mercato a concepire un’innovazione così
futuristica. Molte altre aziende sulla scia di Google non sono volute rimanere a
guardare. Sony nel suo brevetto ha progettato degli occhiali interattivi. La grande
differenza con i Google Glass sta nel fatto che il modello Sony avrà una doppia lente
interattiva.

Anche Apple si appresta a dare battaglia a Google non solo sul sistema operativo, ma ha
deciso di rispondere al progetto Google Glass. Il colosso di Cupertino ha depositato
domanda per un brevetto nel lontano 13 ottobre 2006 per un dispositivo di elaborazione
indossabile che consente la proiezione dell’immagine su un apparecchio di
visualizzazione pensato per essere applicato sul capo in maniera che proietti immagini
davanti agli occhi dell’utente, l’intento di Apple sarebbe quello di fornire all’utente
un display computer (un computer indossabile) da portare sempre in giro. Apple quindi
è orientata a progettare un dispositivo che funga da monitor, dunque ben distante dall’idea di Google Glass. Non si tratterebbe quindi di una realtà aumentata, ma riteniamo che possa trattarsi di un preludio di essa.

Project Glass in futuro estenderà i propri orizzonti, è facile prevedere che altri oggetti di
uso comune possano essere “tecnologizzati” per rendere più agevole la nostra vita. Da
un brevetto depositato dall’azienda di Mountain View presso lo United States Patent and Trademark Office vi è un dispositivo da polso molto simile a un orologio, dotato di touchscreen in grado di staccarsi dalla base per diventare un display secondario. Gli usi, così come accadrà per gli “occhiali tecnologici” saranno molteplici, sarà possibile leggere e
inviare le mai senza mettere le mani in tasca per sfilare fuori lo smartphone.

Bisogna però ricordare che depositare un brevetto non significa necessariamente che il
progetto diventi un prodotto commercializzato e fruibile dall’utente finale.

Per rimanere sempre aggiornati sulle novità Google Project Glass è possibile consultare il
sito internet https://plus.google.com/+projectglass

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